> Esodo 4 (MED11)
Esodo
capitolo 4, versetti 22 e 23: «Tu dirai al faraone: "Così dice il
Signore: Israele è mio figlio, il mio primogenito, e io ti dico: Lascia andare
mio figlio, perché mi serva…”»
Israele
era il primogenito nell'Antico Testamento, poi andiamo direttamente in Osea
capitolo 11, versetto 1: “…dall'Egitto chiamai mio figlio”. In Matteo
capitolo 2, versetto 15, il nostro Redentore doveva essere portato in Egitto
affinché la Scrittura potesse essere adempiuta: “Fuori d'Egitto chiamai
mio figlio”.
In primo luogo in Esodo 4, poi nel profeta Osea e successivamente in Matteo
capitolo 2, tre passi della Scrittura che si occupano dello stesso tema, ma in
un contesto differente.
In
Esodo il popolo d’Israele era il primogenito, nel Vangelo di Matteo capitolo
2, il primogenito era il nostro Signore e Salvatore. Nell'Antico Testamento ci
sono tutti gli esempi, tutti i simboli, e nel Nuovo Testamento c’è
l'adempimento. Allo stesso modo è oggi: il Signore chiama i Suoi primogeniti da
ogni posto, Egli li chiama fuori. Loro non sono nella schiavitù d’Egitto, non
sono nella confusione Babilonica, ma sono stati chiamati fuori, sono usciti, si
sono separati, non portano con loro nessun mantello babilonese ma sono vestiti
con la veste di giustizia di Dio; non portano con loro nessuna dottrina dalla
cattività Babilonese, nessun falso insegnamento. Tutto ciò che appartiene a
Babilonia i primogeniti lo lasciano a Babilonia.
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